mercoledì 1 febbraio 2012

Broccoli & Co.

Un po di storia

Le brassicacee sono una famiglia di piante particolarmente ricca di composti salutari che aiutano a combattere le principali malattie degenerative che affliggono le popolazioni occidentali. Si tratta di ortaggi piuttosto comuni ed enormemente disponibili a buon mercato che includono cavoli, , broccoli, cime di rapa, cavolfiore, broccoletti, rape e molti altri meno diffusi. Il loro contenuto di vitamine, minerali e composti fenolici benefici e davvero stupefacente..
Le Brassicacee sono tra le prime piante raccolte e coltivate dall'uomo. Il cavolo è stato un fondamento dell'alimentazione in Europa per oltre 4mila anni. Le rape si trovano dipinte in antiche caverne in Francia. I cinesi hanno coltivano una incredibile varietà di Brassicacee per migliaia di anni e i romani le adoravano. Gli antichi contadini romani si riferivano ai broccoli (dal latino bracchium) come "le cinque dita di Giove". Chiamavano i cavolini di Bruxelles "bullata gemmifera" (fabbricatori di gemme) perché ritenevano che esaltassero l'agilità mentale. Gli antichi egiziani usavano il cavolo per la prevenzione della sbornia. Le popolazioni antiche quindi già utilizzavano le Brassicacee a scopo medicinale e gastronomico. Tuttavia solo di recente questa famiglia di ortaggi è balzata alla ribalta, passando dai gradini più bassi nella scala dei valori del cibo, alle vette di un superalimento, degno del massimo rispetto. In una ipotetica classifica degli alimenti in base al loro effetto protettivo, cavoli, broccoli e cime di rapa vincono di gran lunga su qualsiasi altro cibo.






Lo sapevate che...

- Dato l’elevato potere antiossidante dei broccoli, secondo studi medici, un adeguato consumo aiuta a rafforzare le difese immunitarie e a combattere l’Helicobacter pylori, un batterio molto resistente che colonizza la mucosa gastrica generando provocando gastriti ed ulcere.
- I broccoli sono ottimi cotti, ma non troppo. Mentre una cottura a bassa temperatura contribuisce al rilascio di alcune sostanze protettive, surriscaldandoli in una cottura prolungata se ne distruggono altre. Ad esempio, i carotenoidi come il betacarotene resistono al calore, ma gli indoli come l'I3C (molecola antitumorale) sono termolabili. L'ideale è una leggera cottura al vapore.



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